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Pergole bioclimatiche

Per le Pergole Bioclimatiche servono i Permessi?

Pergole bioclimatiche: la soluzione ideale per vivere l’esterno tutto l’anno

Le pergole bioclimatiche rappresentano un’innovazione nel mondo dell’outdoor, combinando estetica e funzionalità. Queste strutture leggere e versatili possono essere installate sia addossate a una parete sia come elementi autoportanti, adattandosi a qualsiasi spazio esterno. La caratteristica distintiva delle pergole bioclimatiche è il tetto composto da lamelle orientabili automaticamente, che permette di regolare la luce e la ventilazione a seconda delle esigenze.

Ma cosa rende davvero speciali le pergole bioclimatiche rispetto ai pergolati tradizionali in legno o alle verande? Innanzitutto, la loro copertura motorizzata offre la possibilità di controllare facilmente l’apertura e la chiusura delle lamelle, garantendo un comfort ottimale in ogni momento della giornata. Inoltre, sono realizzate con materiali moderni e resistenti, capaci di garantire durabilità e prestazioni elevate nel tempo.

La tecnologia avanzata è un altro punto di forza: grazie a sistemi domotici, telecomandi o app per smartphone, puoi gestire le funzioni della pergola in modo semplice e intuitivo. Non solo, è possibile chiudere i lati della struttura con tende o vetri, creando uno spazio protetto e utilizzabile anche in condizioni meteorologiche avverse.

Le pergole bioclimatiche, infatti, sono progettate per affrontare anche le sfide del meteo più estremo, come forti venti, pioggia o neve. Questo le rende la scelta ideale per chi desidera sfruttare il proprio spazio esterno tutto l’anno, senza rinunciare a comfort, eleganza e protezione dagli agenti atmosferici.

In sintesi, le pergole bioclimatiche non sono solo una soluzione pratica e funzionale, ma anche un elemento di design che aggiunge valore e stile al tuo giardino o terrazzo, permettendoti di vivere appieno lo spazio esterno in ogni stagione.

Pergole bioclimatiche

Decreto Salva Casa: le pergole bioclimatiche ora rientrano nell’edilizia libera

Con l’introduzione del Decreto Salva Casa (D.L. 69/2024), sono state apportate modifiche significative al Testo Unico per l’Edilizia (D.P.R. 380/2001), ampliando la gamma di interventi che possono essere realizzati in regime di edilizia libera. Tra queste novità, spicca l’inclusione delle pergole bioclimatiche e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici.

In particolare, la Legge 105/2024, che ha convertito il Decreto, ha aggiunto una nuova categoria di interventi all’art. 6 del D.P.R. 380/01, permettendo l’installazione di tende, tende da sole, tende a pergola e pergole bioclimatiche, compresi i modelli con telo retrattile o con elementi regolabili, senza bisogno di richiedere un titolo abilitativo. Questo significa che installare una pergola bioclimatica è diventato più semplice e veloce, poiché rientra tra gli interventi che non richiedono permessi particolari, a patto che vengano rispettate alcune condizioni.

Tra queste, le strutture devono essere annesse o addossate a immobili o unità immobiliari, senza creare nuovi volumi o spazi chiusi in modo stabile. Inoltre, è importante che l’impatto visivo sia ridotto al minimo, rispettando l’estetica e le linee architettoniche preesistenti.

Questa novità rappresenta un’opportunità per chi desidera migliorare il comfort dei propri spazi esterni, godendo dei vantaggi delle pergole bioclimatiche senza la necessità di lunghe procedure burocratiche. Grazie al Decreto Salva Casa, è possibile installare queste strutture in modo semplice e rapido, rendendo ancora più accessibile la creazione di ambienti outdoor confortevoli e funzionali per tutto l’anno.

Pergole Bioclimatiche

Permessi per le pergole bioclimatiche: cosa c’è da sapere?

Fino all’introduzione del Decreto Salva Casa, l’installazione di pergole bioclimatiche richiedeva permessi edilizi come la SCIA o il permesso di costruire, a differenza delle pergole tradizionali. Questo cambiamento ha semplificato notevolmente le procedure per chi desidera installare una pergola bioclimatica.

Un caso significativo è la sentenza del TAR Campania (1666-2023), che ha stabilito la necessità di una SCIA per una pergola bioclimatica delimitata su tre lati da muri preesistenti. Il tribunale ha sottolineato che, per rientrare nell’edilizia libera, una pergola deve essere aperta su almeno tre lati. In caso contrario, come accade per le tettoie, è richiesta un’autorizzazione edilizia.

Le pergole bioclimatiche, quindi, rientrano nell’edilizia libera solo se rispettano determinate condizioni: devono essere aperte su tre lati, non modificare volumi o superfici e non creare uno spazio stabilmente chiuso. Per evitare errori e sanzioni, è consigliabile utilizzare strumenti e software dedicati per verificare i requisiti e compilare correttamente la documentazione necessaria.

Come ottenere i permessi per una pergola bioclimatica?

Se il tuo progetto di pergola bioclimatica non rientra nell’edilizia libera, il primo passo è presentare il progetto al Comune, con planimetrie e dettagli tecnici. Questo permette di valutare la compatibilità con le norme locali e l’eventuale necessità di richiedere un permesso di costruire o una SCIA.

Ogni Comune ha regolamenti specifici riguardo le coperture con lamelle orientabili, e potrebbe richiedere permessi aggiuntivi in aree vincolate o soggette a particolari restrizioni urbanistiche. Questi permessi servono per garantire che la nuova struttura si integri in modo armonioso con l’ambiente circostante, riducendo al minimo l’impatto visivo.

Pergole bioclimatiche

Pergole addossate e autoportanti: quali differenze?

Le pergole addossate, fissate a una parete dell’edificio, offrono un’estensione degli spazi interni verso l’esterno, integrandosi con la struttura principale. Tuttavia, se dotate di vetrate fisse, potrebbero essere necessarie ulteriori autorizzazioni, poiché le vetrate chiudono la struttura e creano nuovi volumi.

Le pergole autoportanti, invece, sono indipendenti dall’edificio e non richiedono opere murarie. Essendo strutture aperte, generalmente non comportano un aumento di volume e possono essere realizzate senza particolari permessi.

Autorizzazione paesaggistica e permessi condominiali

Se il tuo progetto si trova in una zona soggetta a vincoli paesaggistici, sarà necessario ottenere l’autorizzazione paesaggistica, in aggiunta ai permessi comunali. In contesti condominiali o residenziali, è importante ottenere anche l’approvazione dei vicini, soprattutto se l’installazione potrebbe influire sull’estetica o la funzionalità degli spazi condivisi.

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